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Civiltà della Tavola Greca

L’Assyrtiko: il presente di un antico vitigno fra le isole e la terraferma – Ein Prosit 2023

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L’Assyrtiko è un vitigno originario dell’isola di Santorini diffusosi nelle altre isole dell’Egeo fino a Creta e nella Grecia continentale. Si può considerare uno dei portabandiera dell’alta qualità del vigneto Ellenico. Ad accompagnarci in un’approfondita degustazione di questa splendida varietà sarà Costas Linardos creatore di Ellenika, l’unica importazione italiana completamente dedicata ai vini e ai prodotti alimentari greci.

Vini in degustazione:

Vitigno Assyrtiko

L’Assyrtiko o Asyrtiko è un vitigno autoctono del’isola di Santorini, da dove poi è stato impiantato nelle altre isole dell’Egeo fino a Creta e nella Grecia continentale, soprattutto in Macedonia e nel Peloponneso.

Si tratta di un vitigno versatile e dalla grande vitalità

L’Assyrtiko ha, infatti,  una forte resistenza alla siccità, alla peronospera, alle muffe ed al botrytis.

Nei vigneti di Santorini lo si trova ancora a piede franco, cioè senza portainnesti, in quanto la filossera non ha mai attecchito sull’isola, e con la caratteristica potatura a canestro.

Assyrtiko 300x200 - Vitigno Assyrtiko

La bacca è bianca e conserva una forte acidità anche quando viene raccolta nella piena maturazione.

La vendemmia avviene solitamente in Agosto nelle isole e ai primi di Settembre in terraferma.

Tratto distintivo del vitigno è la sua capacità di trarre dal terreno sali e minerali, che poi si ritrovano tutti nel vino, e di mantenere, come già detto, una bellissima acidità.

Da un punto di vista aromatico presenta aromi eleganti di agrumi, frutta (mela verde, ananas) e, in particolari cru, di fiori bianchi.

In bocca i vini da Asyrtiko, sono corposi e freschi, con un alcool importante ma molto ben integrato, ed una accentuata sapidità che dona grande bevibilità. La persistenza è lunga.

In linea generale, questi vini si abbinano sia con piatti di pesce ben strutturati che con carni bianche. Da provare con alcuni primi piatti della tradizione italiana, e romana in particolare, quali il cacio e pepe, la carbonara, la gricia.

Trattandosi di una varietà che si ossida facilmente necessita di una vinificazione attenta; sotto certe condizioni sopporta invecchiamenti anche lunghi.

Terroir di elezione dell’Asyrtiko è senz’altro l’isola di Santorini, di cui il vitigno è l’interprete più conosciuto, ma anche nel resto della Grecia la sua versatilità e la sua capacità di adattamento danno risultati di grande valore.

Dall’appassimento delle uve, e con una percentuale anche di uve Aidani o Athiri (si tratta di altri vitigni autoctoni dell’isola di Santorini),  si ottiene il rinomato Vinsanto: semidolce, grasso, ricco in bocca con aromi che ricordano la cioccolata, i fichi secchi e le amarene.

Moschofilero

Il Moschofilero è un vitigno autoctono dell’altopiano di Mantinea nel Peloponneso centrale.

Appartiene alla grande famiglia della varietà Fileri di cui è il rappresentante più nobile.vino greco - Moschofilero

A causa della sua scarsa adattabilità il Moschofilero non viene, praticamente, coltivato altrove.

Tarda a maturare per via dell’altitudine e del clima dell’altopiano e si vendemmia all’inizio di ottobre.

Sebbene la sua bacca sia rossa, dà vini bianchi; il Moschofilero se vinificato insieme alle bucce non dà vini rosati ma dei vini aromatici di colore grigio

(vin gris come il Blanc de gris della tenuta Tselepos).

I vini bianchi sono secchi, molto fruttati, con una predominanza della rosa (specie nelle zone più basse), del limone, della mela verde e di frutti esotici (lichee).

Il corpo è medio, l’acidità alta e molto gradevole, il contenuto alcolico medio, la persistenza non particolarmente lunga.

Si presta a formare vini frizzanti (Amalia brut della Tenuta Tselepos) e a brevi passaggi in barrique che, però, devono essere dosati con perizia a causa dei ricchi aromi primari presenti, caratteristici della varietà.

Moschofilero

 

Mavrodaphne

Il Mavrodaphne o Mavrodafni è un vitigno autoctono della Acaia (Patrasso/Peloponneso nord occidentale) e dell’isola di Cefalonia.

Il Mavrodaphne viene coltivato con successo anche nell’Elide (Peloponneso occidentale, Tenuta Merkouri).

E’ una varietà sensibile alla siccità e alla peronospera, mentre mostra una buona resistenza alle muffe.

La bacca è rossa. Il Mavrodaphne  si vendemmia nella seconda metà di settembre.

Tradizionalmente il Mavrodafni è utilizzato per la produzione di vini rossi dolci, con passaggi pluriennali in botte, dalla lunga e anche lunghissima evoluzione.

In bocca è complesso, di media acidità, lunga e piacevole la persistenza.

Molto interessanti, sebbene rari, risultano i vini secchi ottenuti dal Mavrodaphne (Daphne nera della Tenuta Merkouri – Mavrodafni in purezza).

Ugualmente interessanti i blend con uvaggi italiani quali il Refosco (Tenuta Merkouri della Tenuta Merkouri) e il Refosco dal peduncolo rosso (Cava Merkouri della Tenuta Merkouri).

mavrodaphne

 

Agiorgitiko

L’Agiorgitiko o Aghiorgitiko è un vitigno autoctono della zona di Nemea, nel Peloponneso nord-orientale.  E’ coltivato anche in altre zone della Grecia.

Presenta una grande sensibilità alle muffe.

La bacca dell’ agiorgitiko è rossa.

La vendemmia avviene dai primi di settembre fino alla metà di ottobre.

L’agiorgitiko è un vitigno molto versatile che dà vini rosati, vini rossi, sia freschi che invecchiati (fino a 10 anni), vini dolci, semidolci e vini novelli.

Nella zona di origine le uve prodotte vengono destinate alla produzione dei vari tipi di vino a seconda dell’altitudine.

Nella prima fascia (fino a 400m.) si ha la maturazione precoce delle uve e il conseguente alto tasso sia di zucchero che di alcol e bassa acidità: si ottengono da queste uve vini dolci e semidolci.

Dalle uve della fascia intermedia (450-650m.) si ottengono i migliori rossi.

Infine, nella fascia montuosa (fino a 800m e oltre) le uva presentano basso grado zuccherino e alta acidità e vengono utilizate principalmente per la produzione di vini rosati.

La produzione più importante è quella di vini rossi secchi.

Con macerazione brevi (fino a 6 giorni) si ottengono vini con profumi di frutta (ciliegia e prugna), mentre con macerazioni più prolungate (oltre i 6 giorni) e l’invecchiamento il bouquet si arricchisce di spezie quali cannella, vaniglia, chiodi di garofano e noce moscata e aromi balsamici quali il rosmarino.

Il colore è porpora intenso.

In bocca sono vellutati per via dei tannini morbidissimi.

AGIORGITIKO

 

Vino Retsina

VINO RETSINA ONLINE

Vendere il vino retsina online potrebbe non avere un senso preciso se, oggi come oggi, non si specifica che tipo di “retsina” si sta commercializzando.
Molte, infatti, sono le “Retsine” prodotte e molte le uve utilizzate per il vino di base: è, pertanto, difficile definire in maniera univoca le caratteristiche qualitative di questo particolare tipo di vino.

Ma prima di parlare della retsina online è doveroso tornare un passo indietro e spiegare da dove venga il nome retsina e in cosa consiste la peculiarità di questo antico vino greco.

IL  VINO RETSINA DALLA TRADIZIONE ALL’ONLINE

Il vino retsina, la “retsina”, fa parte, sia dal punto di vista storico come pure nell’immaginario comune, della storia della tradizione vinicola greca.
La “retsina” potrebbe essere nata così: per il trasporto, nell’antichità, il vino veniva messo in contenitori di ceramica e per sigillare gli stessi si usava il “silicone” di allora e, cioè, la resina vegetale ottenuta dai pini marini (quest’albero era ed è molto comune in Grecia). Evidentemente piccole quantità di resina colavano nel vino e così lo aromatizzavano rendendolo più gradevole.
C’è anche un’altra ragione per la quale si prese ad aromatizzare il vino con la resina: la resina ha proprietà antisettiche e questo favoriva la buona conservazione del vino. (Si deve considerare che nell’antichità il problema della conservazione degli alimenti era particolarmente sentito per ovvie ragioni).

CHE TIPO DI RETSINA ONLINE PROPONE ELLENIKÀ

Ellenikà -esclusivista italiano importatore di vini e prodotti greci- è sempre alla ricerca delle tipicità Greche e quindi non poteva mancare un vino retsina nella collezione di vini della nostra cantina online. La scelta è caduta su un vino biologico (Retsina biologico) da uvaggio Roditis 100%, un vitigno autoctono greco, con resina di pino anch’essa biologica. Un’altra caratteristica di questa Retsina è che per un 45% il vino è fermentato in anfora, mentre, per quanto riguarda il vitigno, il Roditis, va detto che le uve provengono dalla zona di elezione del vitigno stesso e, cioè, la zona di alta collina prospiciente il golfo di Corinto nell’Acaia.
Il produttore sarà certamente noto ai più, si tratta di Tetramythos WINERY che per questa produzione utilizza solo il mosto fiore con pigiatura particolarmente soffice delle uve.

Quella sotto è la foto della bottiglia

Retsina Biologica

LA TRADIZIONE CULINARIA GRECA E LA RETSINA

Il fatto che questo vino sia tradizionalmente parte della cultura culinaria greca non è un caso: in Grecia il mangiare non segue la sequenza della cucina italiana con piatti di portata ben definiti, ma piuttosto tende a mischiare più sapori con piccoli assaggi delle varie pietanze che contemporaneamente sono presenti sulla tavola. A ciò aggiungiamo che la cucina greca fa uso abbondante di spezie ed erbe per aromatizzare ed insaporire i vari piatti: ne consegue che il ns. palato è sì soddisfatto, ma anche “saturo” di sapori diversi.
Ecco, a questo serve la Retsina, soprattuto quando è buona: il vino a “pulire” il palato dai tanti sapori e  la resina, con il suo effetto balsamico, a predisporlo e rinfrescarlo per i nuovi bocconi.

Questo vino si sposa bene con i fritti vegetali e i fritti di formaggi, i pomodori ed in genere i ripieni, le dolmades (involtini di foglie di vite) e molto altro.

Il vino greco – momenti di civiltà della tavola – parte prima – caratteri generali

IL VINO GRECO –  MOMENTI DI CIVILTA’ DELLA TAVOLA

PARTE PRIMA – CARATTERI GENERALI

 

“Oinos, il caro demone”, come lo definisce Ateneo di Naucrati nel Deipnosophistai – I dotti a banchetto.

vino greco - Il vino greco - momenti di civiltà della tavola - parte prima - caratteri generaliL’amata bevanda degli antichi greci che accompagnava i loro banchetti.

Il compagno dei momenti felici e dei momenti tristi.

Nel mondo greco, il vino ha sempre fatto parte dei cinque elementi base dell’alimentazione insieme all’acqua, al sale, all’olio e ai cereali. Bevanda che accompagna i pasti, calmante o anche  medicina, il vino è strettamente legato alla civiltà e alla religione greca. Nella società greca il vino si trova ed è presente in tutte le manifestazioni dell’uomo, divide con lui i piaceri e la tristezza. Solidale nella felicità e nella sventura, sigillo dell’amicizia e balsamo del dispiacere, è un compagno fedele e costante.

Un elemento che ha significativamente influito sulla rivalutazione qualitativa dei vini greci è stato la corretta valorizzazione della vigna greca.

La geografia del territorio ha, infatti, facilitato la creazione di piccole zone vocate alla coltivazione della vite.

Sebbene le catene montuose della Grecia non raggiungano altezze considerevoli, le colline e le montagne che la attraversano  la dividono in piccole valli e brevi pianure, talvolta isolate dalle zone  limitrofe, dando così al territorio una particolare morfologia.

Una delle caratteristiche del vigneto greco è, dunque,  il gran numero di piccoli territori dal particolare ecosistema (terreno-clima-esposizione-varietà di vitigni) dove vengono prodotti vini di qualità. In ciascuna di queste zone le condizioni del terreno e del clima sono eccezionalmente favorevoli alla coltura delle viti, e in special modo, di quelle varietà autoctone che, da secoli/millenni , si sono là acclimatate.

Assyrtiko 300x200 - Il vino greco - momenti di civiltà della tavola - parte prima - caratteri generali Il dolce clima mediterraneo della Grecia con i suoi inverni miti e le assolati estati si differenzia da una zona all’altra per l’influenza delle vicine montagne e/o del vicino mare, dando così luogo a microclimi unici.

I terreni, di media fertilità, più spesso aridi, danno frutti di ottima qualità. I vigneti sono piantati in posizioni privilegiate, in prossimità del mare, nelle isole, sui versanti delle montagne fino anche a 1000 metri. Rari i vigneti di pianura.

In queste condizioni vengno coltivate le tante varietà autoctone di uve, alcune delle quali ci riportano all’antica Grecia.. Nel totale i vitigni autoctoni greci sono più di trecento; da questi si ricava un’ampia gamma di vini. Ciascuno di questi vini con la sua personalità e il suo forte e tipico carattere rappresenta tutto il peso della storia geologica del luogo di produzione. Ma rappresenta anche la storia di quel vigneto, della sua evoluzione, dei popoli che lo hanno coltivato, delle loro tradizioni e della loro civiltà.

Certamente, negli ultimi trent’anni, sono stati piantate in Grecia varietà di uve internazionali, che si sono bene adattate e danno ottimi risultati sia come vini monovarietali che in combinazioni con le varietà autoctone.

La varietà di ecosistemi, di microclimi e di vitigni presenti in Grecia conduce ad una gamma molto ampia di vini che vengono classificati secondo la normativa europea.

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